Quando ho saputo di essere tra le vincitrici del Redone di dicembre, saltellare di gioia è stato inevitabile.. che modo fantastico di iniziare l’anno, un mese in compagnia delle Starbookers!
Sarò sincera, alla scoperta di quale sarebbe stato l’oggetto delle nostre sperimentazioni, mi è morto il sorriso sulle labbra… ohhh ma che sfiga! Non poteva capitarmi il giro di Delia Smith, con le sue torte meravigliose che ho ancora davanti agli occhi? No, a me capitano i motociclisti capelloni, quelli che dominano le classifiche di Amazon dei libri più venduti in UK, ma chi è che compra i libri di questi due? Ah, io no di certo… però una ricetta la devo fare per forza, sono sicura che non ci sarà niente di interessante in quell’indice…
Apperò.. questi cheese and onion pasties non devono essere poi così male.. e queste pear, walnut and Dolcelatte tarts? divine! Scorro l’indice col dito e trovo decine e decine di ricette che fanno venire l’acquolina solo a leggerne il nome.. sta a vedere che questi capelloni sanno davvero cucinare? Ne provo una, due, tre. Abbasso il capo e faccio mea culpa, questi signori la sanno lunga, è proprio vero che l’abito non fa il monaco!
Tra le tante ricette, una mi ha colpito in particolare; non ho mai studiato francese, ma questo nome, Galette de rois, aveva un non so che di regale. Ho fatto una breve ricerca ed ho scoperto che questa è davvero una “torta dei re”, dolce di origine francese che, tradizione vuole, viene preparato il giorno dell’Epifania, per festeggiare l’arrivo dei Re Magi. All’interno del dolce viene nascosta la fève, una fava secca, un fagiolo, o anche una statuina di ceramica – io ho utilizzato un pesciolino da braccialetto estivo :) – chi la trova nella propria fetta diventa re per un giorno e sarà sua la coroncina che adorna la Galette!
Galette des rois
Da: Hairy Bikers – Perfect pies – Widenfeld & Nicolson
Ingredienti:
(tortiera tonda diametro 25 cm – 8 porzioni)
125 gr. burro morbido
125 gr. zucchero semolato
1 cucchiaino estratto vaniglia oppure 1 cucchiaio brandy
2 uova medie
125 gr. mandorle macinate
2 cucchiai farina
4 cucchiai confettura lamponi (facoltativa)
500 gr. pasta sfoglia pronta
farina, per spianare
Dividere a metà il blocco di pasta sfoglia, spianare ogni pezzo su una superficie infarinata fino a poter ritagliare un disco da 25 cm, usando un piatto da portata, se vi è comodo. Mettere entrambi i dischi su teglie coperte da carta forno e refrigerare per 30 minuti.
Preriscaldare il forno a 200°/ventilato 180°. Montare il burro e lo zucchero a crema insieme all’estratto di vaniglia o al brandy, finchè soffice e bianco con il robot da cucina. Sbattere leggermente le uova , lasciando da parte due cucchiai per spennellare la sfoglia dopo.
Con il robot in funzione, aggiungere le uova e mescolare finchè diventa liscio, rimuovendo il coperchio e raccogliendo l’impasto più volte con una spatola. Aggiungere le mandorle e la farina, dunque mescolare finchè il composto è ben amalgamato.
Rimuovere la pasta dal frigo e spalmare la confettura fino a 4 cm. dal bordo. Mettere sopra il composto di mandorle e spalmarlo delicatamente sulla marmellata. Spalmare i bordi con un po’ dell’uovo tenuto da parte e posizionare sopra l’altro disco.
Premere saldamente insieme i bordi per sigillare, quindi incidere con un coltello affilato tenuto orizzontalmente in modo da aiutare la separazione degli strati di sfoglia in cottura. Incidere la superficie con la lama di un coltello, quindi spennellare con l’uovo sbattuto. Cuocere al centro del forno per 30-35 minuti o finchè gonfia e dorata. Rimuovere dal forno e servire calda o fredda.
Note:
- per il mio forno 30 minuti a 180° sarebbero stati troppi, ne sono bastati 20.
- la prima volta che l’ho fatta ho spennellato la superficie con tuorlo e panna (disubbidiente!!), anzichè con uovo intero, questo ha appesantito notevolmente la sfoglia che non si è gonfiata molto
- la marmellata di lamponi ci sta benissimo, sceglietene una con percentuale di frutta molto alta, in modo tale da contrastare la dolcezza dell’impasto di mandorle
- per quanto riguarda la pasta sfoglia, l’uso di quella già pronta è d’obbligo, perchè nel libro non viene nemmeno indicata la ricetta per prepararla in casa, qualora ci fosse qualche valoroso che volesse cimentarsi nell’impresa, ma non mi sento di fare più che questa semplice osservazione, in quanto i toni del libro mi paiono più esaltare il cibo confortante, conviviale, magari avvalendosi anche di qualche espediente da banco frigo, piuttosto che puntare al 100% home made e magari perdere di vista lo scopo del gioco: stare insieme e mangiare bene, perchè le pies non nascono per un consumo individuale, sono fatte per essere messe al centro del tavolo e sbocconcellate, a pezzi, a fette, direttamente dal piatto da portata!
Per me i capelloni sono, oltre che rivalutati, promossi!
Ecco le proposte delle altre Starbookers:
La Gaia celiaca – Pie di patate con porri e prosciutto di Praga
Le chat egoiste – Salmon dill e new potato tart
Brava come sempre!!!❤️❤️❤️
RispondiElimina